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Sull’impresa di Mara Minelli…

In questi giorni sono stato preso da mille attività e mille impegni di lavoro o inerenti l’associazione sportiva Karalis Xtreme. A fare da contorno a tutti questi impegni ci sono state le varie competizioni sportive a cui non posso in alcun modo mancare, soprattutto se queste competizioni riguardano le Mud Race (o OCR), e ancor di più se queste si chiamano Spartan Race.

Durante questa gara si incontrano dei veri mostri di potenza e resistenza, persone “anormali” (in senso positivo) che affrontano queste sfide altrettanto straordinarie.

Non sono loro, però, quelli che più mi colpiscono: loro sono aiutati da una genetica che li predispone a questo tipo di “sfida”, la maggior parte ha un passato sportivo e spesso anche un passato di alto livello agonistico. Insomma, nella “anormalità” loro sono quelli che normalmente ti aspetteresti che gareggino, per qualunque distanza e per qualsiasi ostacolo.

Io invece sono colpito da quelli che una radio definisce i 11923384_10205222565142897_748921463_n#VeryNormalPeople”: gente comune, gente che quotidianamente affronta i grandi ostacoli della vita in maniera inconsapevole, gente che non si è mai approcciata a competizioni sportive per paura, o per mancanza di autostima, o perché si reputava non capace, o perché, ancor peggio, qualcuno o qualcosa fino a quel momento non gli aveva dato la giusta energia “positiva” per superare l’ostacolo.

Tra queste ho conosciuto una donna; lei è la classica “Eroina inconsapevole” di tutti i giorni: moglie modello, mamma a tempo pieno, altruista e forse anche troppo da trascurare se stessa fino a quando un giorno non si sveglia e si accorge che doveva fare  qualcosa contro la sua obesità!

mara lakeLei si chiama Mara Minelli, ha 43 anni e vive a Gubbio, sposata da 23 anni e mamma di due figli già adulti e grandi sportivi. Fino a 38 anni non ha mai fatto sport: per i suoi genitori lo sport era solo per i campioni e lei non lo era….

A 23 anni cadde nell’obesità arrivando via via a pesare quasi un quintale. “Sto combattendo con il peso da allora…” – mi disse – “…e non mi arrendo, anche se ho perso qualche battaglia, non sono intenzionata a perdere la guerra!”

Nel 2008 scoprì il mondo del podismo e se ne innamorò.

“Tra un infortunio e un altro corro e riesco a correre anche una maratona…” – poi specifica – “…si, 42 km al mio passo ma pur sempre 42km. C’è da dire che una volta pesavo 97 kg. Adesso 73.”

mara past

Un anno e mezzo fa iniziò un allenamento funzionale e sostiene che oltre a divertirla le ha permesso anche di migliorare nella corsa arrivando a correre 10km in 55 minuti anziché 70. Nonostante un infortunio al polpaccio, con conseguente stop di 2 mesi per la corsa, non ha mollato la palestra, continuando a potenziare la parte alta del suo corpo.

mara Beast“All’inizio dell’anno i ragazzi della palestra hanno deciso di andare ad Orte alla Spartan Race. Vedendo dei video, ho pensato che potesse piacermi. Dovevo in teoria fare la “Sprint” (n.d.a. un percorso minimo di 5 km con 15 ostacoli) ma alla fine, su consiglio dei miei Coach, ho fatto la “Super” (n.d.a. un percorso minimo di 13 km con 20 ostacoli).”

E così la sua prima medaglia da “Finisher” la conquistò in quell’occasione.

A fine gara, infatti, se si taglia il traguardo si vince in premio una medaglia ed una maglietta del colore della tipologia di gara affrontata (rossa per la Sprint, blu per la Super e verde per la Beast). Una medaglia ed una maglietta che gli atleti “Finisher” indossano con orgoglio poiché, dopotutto, questa Spartan Race, come le altre Mud Race, son così difficili che non è poi così scontato che si riesca a tagliare il traguardo!

Superata Orte le spettava Milano: avrebbe dovuto partecipare alla “Sprint” ma un altro infortunio le impedì di poter partecipare. Ma io la vidi comunque lì al Crossodromo di Malpensa, pronta a tifare e a sostenere gli “Spartani” della sua palestra, i suoi compagni.

Dopo Orte e dopo Milano era la volta di Barcellona:

“La squadra della palestra decise di conquistare la Beast (n.d.a un percorso minimo di 21km e 25 ostacoli) e la Trifecta a Barcellona e così anche io decisi di aggregarmi per partecipare alla Beast. Infatti, a metà Agosto ripresi uno pseudo-allenamento correndo e camminando. Di più non potevo fare!

Obbiettivo: guadagnare la medaglia verde!

“Alla Beast mi sono divertita tantissimo. Per me è stata come una bella escursione in montagna, cosa che adoro. Non mi ha mai preso lo sconforto perché è stata come me l’ero immaginata. Ho avuto l’aiuto dagli altri in alcuni ostacoli così come io ho aiutato altri. Al diciassettesimo chilometro ho incontrato una ragazza seduta senza scarpe con due enormi vesciche insanguinate ed io avevo nel mio marsupio dei cerotti anti-vescica e grazie a quelli ha proseguito la gara. Ogni volta che mi fermavo per far passare chi correva più veloce di me lo incitavo ricevendo centinaia di ringraziamenti e sorrisi. Alla fine sono arrivata certamente col cuore pieno di gioia e supercontenta!”

Io me la ricordo Mara!!! Durante la Spartan di Barcellona ricordo di averla incrociata in salita, nella peggiore salita di tutto il circuito, e lei era lì tranquilla, ad affrontare la salita con grinta seguendo il suo passo e lasciava passare chi invece ne aveva uno po’ più spedito.

Ed è stato così che…

Mara si è conquistata, con il suo ritmo e senza sconto alcuno sui chilometri e sugli ostacoli, la sua Medaglia “Finisher” Verde.

Ma cosa ha spinto Mara a fare questa bellissima impresa?

“Ho deciso di fare la Beast dopo aver visto su Instagram una ragazza obesa che dopo aver fatto tutte le categorie inclusa la Beast, è dimagrita notevolmente, ed ora non la ferma nessuno! Lei si chiama Kimberly Easterling (n.d.a. è conosciuta anche come Mud Pixie). È il mio mito e spero anche io, adesso che ho fatto la Beast, di trovare la forza di lasciarmi il peso alle spalle. Per Orte 2016 vorrei pesare una decina di chili in meno.”

Ma non soddisfatto le ho chiesto i veri motivi per cui ha iniziato, dopo ben 38 anni di inattività, a fare sport:

“All’inizio logicamente era il perder peso. Poi però ho cambiato idea: prima lo sport era un mezzo per dimagrire, ora invece vorrei dimagrire per fare sport.”

Ma lo sport non è tutto. Io l’ho testato sulla mia pelle. I risultati si vedono se oltre a fare del sano sport si segue anche un’alimentazione altrettanto sana. A questa constatazione lei risponde:

“Nota dolente per me: prima di iniziare la palestra ho provato ogni fesseria presente sul mercato per dimagrire, passando dalla Dukan (n.d.a. una dieta proteica ideata da un omonimo Dottore francese) alla Tisanoreica, a digiuni alternati ad abbuffate. Da poco, in realtà, ho scoperto che soffro di Binge Eating, ho fatto una terapia ed ho scoperto cosa mi scatenava le abbuffate e sembra di averlo superato. Ora sto meglio anche se sono un anno in stallo con la perdita di peso, ma dalla prossima settimana andrò da nuova nutrizionista e vedremo di sistemare il corpo, ora che ho sistemato la testa, e se mi tolgo questo zainetto dalle spalle sono sicura che migliorerò tanto. L’obiettivo rimane sempre di dimagrire…massa grassa però, non i  muscoli!”

runner

Beh…che dire? Una donna stupenda! Una donna che deve essere presa d’esempio da molte altre ma anche da tanti uomini.

Insomma, perché piangersi addosso per il fatto che si è grassi o che si sta vivendo momenti bui della vita senza far nulla per riprendere in pugno le redini della propria vita?

“L’importante è non arrendersi alle difficoltà. Se ci si arrende è finita. Io non mi rassegno a cercare di dimagrire. No..Non mollo!”

Meditate gente…

MEDITATE…..MEDITATE…

MEDITATE!!!

P.s. MARA ti voglio bene…tu sei il mio mito!