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Convenzione Locale con l’Istituto di Medicina dello Sport di Sant’Elia (Cagliari)

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Da oggi è attiva una convenzione con l’Istituto di Medicina dello Sport di Sant’Elia per tutti i Soci di Karalis Xtreme a.s.d..

VISITE AGONISTICHE PER ATLETI UNDER 35:

– Anamnesi;

– Analisi delle urine;

– Esame del visus;

– Spirometria;

– Elettrocardiogramma basale;

– Elettrocardiogramma dopo sforzo;

– Visita generale del medico sportivo.

Responso: Certificato Medico Sportivo

Prezzo finale di € 28,00 anziché € 40,00.

 

VISITE AGONISTICHE PER ATLETI OVER 35:

– Anamnesi;

– Analisi delle urine;

– Esame del visus;

– Spirometria;

– Test ergometrico massimale eseguito in presenza del Cardiologo.

Responso: Certificato Medico Sportivo e referti

Prezzo finale di € 48,00 anziché € 60,00.

 

VISITE AGONISTICHE PER ATLETI OVER 50:

– Anamnesi;

– Analisi delle urine;

– Esame del visus;

– Spirometria;

– Ecocardiogramma color doppler;

– Test ergometrico massimale eseguito in presenza del Cardiologo.

Responso: Certificato Medico Sportivo e referti

Prezzo finale di € 80,00 anziché € 100,00.

 

VISITE MEDICO SPORTIVE NON AGONISTICHE:

LA NOSTRA PROPOSTA PER VOI

Per tutti coloro che intendono svolgere attività motoria amatoriale (Corsa,nuoto,palestra etc.) e da tutti i ragazzi che per ragioni d’età non hanno ancora raggiunto la qualifica di atleti agonisti.

La visita per questi atleti comprende tutti gli accertamenti previsti anche per gli agonisti (inclusi l’elettrocardiogramma sotto sforzo e l’analisi delle urine, facoltativi).

Prezzo finale di €28,00 anziché €35,00.

 

Per info chiedere al Direttivo o rivolgersi al proprio Trainer.

Convenzione Locale con lo Studio Medico Sportivo di Cagliari

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Da oggi è attiva una convenzione con lo Studio Medico Sportivo del Dr Luigi Lorrai per tutti i Soci di Karalis Xtreme a.s.d..

Visita tipo non agonistico

  • Cartella clinica
    Visita cardiologica
    Spirometria con Capacità vitale forzata
    Elettrocardiogramma a riposoCosto 25 euro

Visita tipo agonistico

  • Cartella clinica
    Visita cardiologica
    Spirometria con Capacità vitale forzata e Massima ventilazione volontaria
    Test ergometrico massimale al cicloergometro con misurazione del Wattaggio e monitorizzazione continua dell’elettrocardiogramma per tutta la prova completa di recupero
    Acuità visiva
    Test urine con Combur testTempo stimato per paziente 40 minutiCosto 40 euro, per società che inviano almeno una quindicina di atleti 35 euro

Metabolimetria sotto sforzo con misurazione del VO2 max e calcolo della soglia anaerobica, dispendio energetico, frazione espiratoria dell’ossigeno, costo 65 euro.

Consulenze dietologiche comprensive di metabolimetria basale e plicometria, costo 50 euro.

Eventuali esami di secondo livello come ecocardiocolordoppler ed ECG dinamico sec. Holter sono eseguibili direttamente in Studio, costo 50 euro.

Per info chiedere al Direttivo o rivolgersi al proprio Trainer.

Da “TORRE A TORRE” alla scoperta del Cammino 100 Torri

Alcune foto dell’ escursione sul Sinis
Paesaggi unici..Incredibili emozioni..Buona compagnia..
Una splendida giornata Autunnale..
Alle nostre spalle un bella e forte brezza fresca che ci incoraggia ad andare avanti…
5 personaggi hanno percorso un pittoresco tratto della penisola del Sinis da Torre Seu alla Torre Costiera di San Giovanni, la quale abbiamo avuto la fortuna di visitare e da dove abbiamo ammirato tutta la meraviglia dall’alto.

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Da Torre Seu, passando per la spiaggia,  segue un tratto costiero caratterizzato da un paesaggio dunale,  dalle Tombe Romane,  dall’ Area Archeologica di Tharros fino ad arrivare al promontorio più meridionale della penisola dove ai nostri occhi si manifesta una lingua di terra che taglia il mare in due e ci offre uno spettacolo unico: aperto ad ovest sottoposto alle mareggiate del maestrale e ad est sul mare in genere più tranquillo ( Mare Morto ).

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Nell’immagine emerge la differenza tra la parte ad ovest sottoposta alle correnti e il tratto di mare più calmo ad est

Il vero viaggio sta nel fatto stesso di viaggiare e il vero miracolo non è volare in aria o camminare sulle acque, ma camminare sulla terra.

Un Grazie Particolare agli amici delle “CAMMINO100TORRI” per la collaborazione e a chi ci ha fatto compagnia ai sorrisi e alle risate che hanno reso la giornata unica.

Il vostro Sam e la KARALIS XTREME vi aspettano alla prossima avventura!

-Leoluca https://www.facebook.com/leolucac1?fref=ts

 

“DOPO UNA SALITA C’È SEMPRE UN’ALTRA SALITA”

Alla conquista di ” Punta sa Ceraxa ”

Doveva essere una tranquilla passeggiata tra i monti dei Sette Fratelli…
… ma il carattere e l’indole dei partecipanti ha fatto il resto.

L’aria frizzante, il sole di primo mattino, la voglia di avventura, ci hanno fatto trascorrere una bella mattinata di trekking in buona compagnia.

Un solo obiettivo: PORTARE A TERMINE IL PERCORSO.

9 temerari, da me guidati, si sono inerpicati tra le cime dei Sette Fradis per trascorrere un allegra giornata. Fino a quando in lontananza…

IO DEVO SALIRE SU QUELLA PUNTA…

Punta sa Ceraxa ci ha colto di sorpresa, era lì a due passi…

Allora presi da un’irrimediabile eccitazione decidiamo di scalare la vetta più alta del Parco affidandoci solo a noi stessi…

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Con incredibile leggerezza, chi di noi aveva delle paure le ha superate e vinte e siamo riusciti insieme a raggiungere quota 1016 m.

Questa deviazione ci è costata un’ora di ritardo, ma ne è valsa la pena!

20151018_103611Riprendiamo il cammino, le quercie secolari e una foresta vergine ci fanno compagnia in questo tratto di percorso mentre attraversiamo il massiccio dove abbiamo ammirato un paesaggio unico e un incredibile panorama.

Dopo 6 ore e 15 km di cammino, il Sentiero 20151018_095854Italia è terminato. Sfiniti e soddisfatti dalla lunga camminata possiamo riposare e concederti di sognare nella notte quei magnifici paesaggi e quella natura incontaminata che abbiamo la fortuna di ammirare, godere e il dovere di preservare.

Il Vostro Sam.

Sabrina alias “Fairchild”

Ciao! Mi chiamo Sabrina, ho 27 anni, vivo e studio a Cagliari e sono laureata in Scienze Politiche orientamento Sociale.

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La predisposizione al gioco e al divertimento mi hanno sempre contraddistinto, così che, sin da ragazzina, mi sono servita di questo
mio lato giocoso trasformandolo in un lavoro. Fare la baby sitter mi ha regalato tante emozioni; intrattenere i bambini con giochi semplici ma formativi mi ha dato la possibilità di crescere con loro e scoprire ogni volta qualcosa di nuovo.

Sono sempre stata attiva in ambito sociale, grazie alle tante associazioni di volontariato, grandi e piccole, che mi hanno accolto. Per anni ho prestato servizio presso il Microcitemico di Cagliari, dove ho avuto modo di conoscere tanti bimbi meravigliosi, affetti da varie patologie ma con la voglia di vivere, giocare e sorridere. Ho collaborato con l’associazione Special Olympics, in veste di supporter, durante la manifestazione sportiva organizzata in Sardegna, dove ho avuto la possibilità di conoscere e apprezzare lo straordinario mondo dei così detti “ragazzi speciali”. A marzo ho terminato il Servizio Civile presso l’Avis Provinciale di Cagliari, dove ora presto saltuariamente servizio come volontaria. Queste esperienze mi hanno permesso di maturare una buona predisposizione alla comunicazione ma soprattutto ai rapporti umani.

Penso di essere una ragazza molto creativa e piena di interessi, i primi in assoluto sono il Tango Argentino che studio da circa due giardinianni e la fotografia, passione iniziata da poco. Amo leggere, adoro i film, mi piace creare oggetti nuovi utilizzando materiali di riciclo, fare lunghe passeggiate all’aria aperta e intrappolare in uno scatto momenti meravigliosi che non torneranno più.

Il mio motto è:

“Cogli l’attimo!”

Ho scelto di diventare istruttrice perché penso che al giorno d’oggi i
bambini trascorrano troppo tempo chiusi in casa, spesso da soli con KODAK Digital Still Camerala unica compagnia di computer e video games, e credo sia arrivato il momento di insegnare loro quanto sia bella e sana la vita all’aria aperta ma soprattutto quanto sia importante iniziare a fare attività fisica in gruppo. Questa sarà un’ottima opportunità per imparare ad allenarsi giocando, divertendosi e socializzando.

Sabrina.

…sul motivo che spinge “Qualcuno” a fare il Giro della Sardegna (in infradito).

È risaputo che in giro per il mondo ci sono tante persone che di giorno in giorno affrontano piccole o grandi imprese, sportiva e non; qualcuna viene pubblicizzata anche attraverso programmi come Guinness World Records altre vengono semplicemente testimoniate attraverso il proprio profilo od una pagina “ad hoc” creati su Social Network.

Chi svolge un’impresa obbligatoriamente passa attraverso fasi obbligatorie: ipotesi, organizzazione e realizzazione.

A monte di tutto, però, ci deve essere una motivazione.

Quale? Non lo so.

28.08.2015 - Il giorno della partenza.
    28.08.2015 – Il giorno della partenza.

Proprio ieri ho incontrato un ragazzo che ha terminato il suo “Giro della Sardegna” percorrendo a piedi circa 1200km in 60 giorni, così mi sono fatto raccontare la sua esperienza.

Così, senza pensarci nemmeno un secondo iniziò subito a raccontarmi.

“Quando mi chiedono perché ho deciso di fare questa esperienza generalmente rispondo perché ne avevo voglia. Continuo poi raccontando che più o meno 6 anni fa è uscita una collezione di 6 volumi di tutte le spiagge sarde.  Lì ha preso vita il desiderio di conoscere la costa per intero…”

Questa forse potrebbe sembrare una risposta banale (n.d.a. per me non lo è stata affatto e non la davo nemmeno per scontata) ma c’è dell’altro.

“…Mi hanno sempre attratto le esperienze un po’ “selvagge ” che mettono alla prova l’essere umano e quest’anno si sono create le condizioni per poter partire. Non era programmato così il viaggio, doveva essere più tosto e volevo cercare degli sponsor. Alla fine ho deciso di farlo come prova, per testarmi e per poter presentare poi qualcosa su cui lavorare.”

Non soddisfatto ho chiesto quale fosse lo scopo ultimo della sua impresa e se aveva in mente qualcos’altro ora che aveva portato a termine la sua prima impresa.

25.10.2015 - Il ritorno di Elia
                                         25.10.2015 – Il ritorno di Elia.

“…Mi piace definirmi come uno qualsiasi che ha i propri interessi e vuole costruirsi una storia, la mia vita. Questo è solo l’inizio del mio progetto di viaggio. Ho maturato varie idee che aspettano di trovare il giusto canale di valorizzazione! Sia a livello economico che di utilità territoriale…”

Poi gli ho chiesto se c’era stato qualcosa in particolare che lo aveva colpito.

“Ciò che mi è successo in viaggio è tutto da raccontare, posso solo dire che è un’avventura dove i protagonisti, oltre alle mie gambe che non hanno mai voluto cedere, sono state tutte le persone che mi hanno aiutato e i panorami che questa meravigliosa isola può offrire. Adesso, lungo tutta la costa, c’è qualcuno/a che ho il piacere di andare a trovare e a cui sono profondamente riconoscente! L’ospitalità sarda, soprattutto verso un proprio compaesano, è indiscutibile!”

Era forse questo il vero motivo?
                                                                        Era forse questo il vero motivo?

Non potevo, quindi che chiedergli, cosa avesse imparato da questa esperienza e lui mi ha lasciato con questa bellissima frase: “Ho imparato che non c’è una storia migliore o peggiore di un altra, ma ognuno ha la sua e in quanto unica vale la pena di essere ascoltata!”

Ecco Qualcuno è il suo nick sui social, Elia Giacobbe il vero nome di quel ragazzo che ha girato la Sardegna in infradito; qualcuno potrebbe prenderlo per pazzo, qualcun altro lo guarderebbe come un alieno, io lo guardo come un semplice camminatore (o viandante come piace specificare a chi di kilometri ne ha macinati davvero a migliaia in giro per il mondo).

Certo, non è il primo e non sarà l’ultimo, ma Elia ha sicuramente un’esperienza da raccontare e delle potenzialità che gli permetterà di sorprenderci ancora di più. Sono sicuro che da lui ci dovremo aspettare un’altra bella impresa.

Sull’impresa di Mara Minelli…

In questi giorni sono stato preso da mille attività e mille impegni di lavoro o inerenti l’associazione sportiva Karalis Xtreme. A fare da contorno a tutti questi impegni ci sono state le varie competizioni sportive a cui non posso in alcun modo mancare, soprattutto se queste competizioni riguardano le Mud Race (o OCR), e ancor di più se queste si chiamano Spartan Race.

Durante questa gara si incontrano dei veri mostri di potenza e resistenza, persone “anormali” (in senso positivo) che affrontano queste sfide altrettanto straordinarie.

Non sono loro, però, quelli che più mi colpiscono: loro sono aiutati da una genetica che li predispone a questo tipo di “sfida”, la maggior parte ha un passato sportivo e spesso anche un passato di alto livello agonistico. Insomma, nella “anormalità” loro sono quelli che normalmente ti aspetteresti che gareggino, per qualunque distanza e per qualsiasi ostacolo.

Io invece sono colpito da quelli che una radio definisce i 11923384_10205222565142897_748921463_n#VeryNormalPeople”: gente comune, gente che quotidianamente affronta i grandi ostacoli della vita in maniera inconsapevole, gente che non si è mai approcciata a competizioni sportive per paura, o per mancanza di autostima, o perché si reputava non capace, o perché, ancor peggio, qualcuno o qualcosa fino a quel momento non gli aveva dato la giusta energia “positiva” per superare l’ostacolo.

Tra queste ho conosciuto una donna; lei è la classica “Eroina inconsapevole” di tutti i giorni: moglie modello, mamma a tempo pieno, altruista e forse anche troppo da trascurare se stessa fino a quando un giorno non si sveglia e si accorge che doveva fare  qualcosa contro la sua obesità!

mara lakeLei si chiama Mara Minelli, ha 43 anni e vive a Gubbio, sposata da 23 anni e mamma di due figli già adulti e grandi sportivi. Fino a 38 anni non ha mai fatto sport: per i suoi genitori lo sport era solo per i campioni e lei non lo era….

A 23 anni cadde nell’obesità arrivando via via a pesare quasi un quintale. “Sto combattendo con il peso da allora…” – mi disse – “…e non mi arrendo, anche se ho perso qualche battaglia, non sono intenzionata a perdere la guerra!”

Nel 2008 scoprì il mondo del podismo e se ne innamorò.

“Tra un infortunio e un altro corro e riesco a correre anche una maratona…” – poi specifica – “…si, 42 km al mio passo ma pur sempre 42km. C’è da dire che una volta pesavo 97 kg. Adesso 73.”

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Un anno e mezzo fa iniziò un allenamento funzionale e sostiene che oltre a divertirla le ha permesso anche di migliorare nella corsa arrivando a correre 10km in 55 minuti anziché 70. Nonostante un infortunio al polpaccio, con conseguente stop di 2 mesi per la corsa, non ha mollato la palestra, continuando a potenziare la parte alta del suo corpo.

mara Beast“All’inizio dell’anno i ragazzi della palestra hanno deciso di andare ad Orte alla Spartan Race. Vedendo dei video, ho pensato che potesse piacermi. Dovevo in teoria fare la “Sprint” (n.d.a. un percorso minimo di 5 km con 15 ostacoli) ma alla fine, su consiglio dei miei Coach, ho fatto la “Super” (n.d.a. un percorso minimo di 13 km con 20 ostacoli).”

E così la sua prima medaglia da “Finisher” la conquistò in quell’occasione.

A fine gara, infatti, se si taglia il traguardo si vince in premio una medaglia ed una maglietta del colore della tipologia di gara affrontata (rossa per la Sprint, blu per la Super e verde per la Beast). Una medaglia ed una maglietta che gli atleti “Finisher” indossano con orgoglio poiché, dopotutto, questa Spartan Race, come le altre Mud Race, son così difficili che non è poi così scontato che si riesca a tagliare il traguardo!

Superata Orte le spettava Milano: avrebbe dovuto partecipare alla “Sprint” ma un altro infortunio le impedì di poter partecipare. Ma io la vidi comunque lì al Crossodromo di Malpensa, pronta a tifare e a sostenere gli “Spartani” della sua palestra, i suoi compagni.

Dopo Orte e dopo Milano era la volta di Barcellona:

“La squadra della palestra decise di conquistare la Beast (n.d.a un percorso minimo di 21km e 25 ostacoli) e la Trifecta a Barcellona e così anche io decisi di aggregarmi per partecipare alla Beast. Infatti, a metà Agosto ripresi uno pseudo-allenamento correndo e camminando. Di più non potevo fare!

Obbiettivo: guadagnare la medaglia verde!

“Alla Beast mi sono divertita tantissimo. Per me è stata come una bella escursione in montagna, cosa che adoro. Non mi ha mai preso lo sconforto perché è stata come me l’ero immaginata. Ho avuto l’aiuto dagli altri in alcuni ostacoli così come io ho aiutato altri. Al diciassettesimo chilometro ho incontrato una ragazza seduta senza scarpe con due enormi vesciche insanguinate ed io avevo nel mio marsupio dei cerotti anti-vescica e grazie a quelli ha proseguito la gara. Ogni volta che mi fermavo per far passare chi correva più veloce di me lo incitavo ricevendo centinaia di ringraziamenti e sorrisi. Alla fine sono arrivata certamente col cuore pieno di gioia e supercontenta!”

Io me la ricordo Mara!!! Durante la Spartan di Barcellona ricordo di averla incrociata in salita, nella peggiore salita di tutto il circuito, e lei era lì tranquilla, ad affrontare la salita con grinta seguendo il suo passo e lasciava passare chi invece ne aveva uno po’ più spedito.

Ed è stato così che…

Mara si è conquistata, con il suo ritmo e senza sconto alcuno sui chilometri e sugli ostacoli, la sua Medaglia “Finisher” Verde.

Ma cosa ha spinto Mara a fare questa bellissima impresa?

“Ho deciso di fare la Beast dopo aver visto su Instagram una ragazza obesa che dopo aver fatto tutte le categorie inclusa la Beast, è dimagrita notevolmente, ed ora non la ferma nessuno! Lei si chiama Kimberly Easterling (n.d.a. è conosciuta anche come Mud Pixie). È il mio mito e spero anche io, adesso che ho fatto la Beast, di trovare la forza di lasciarmi il peso alle spalle. Per Orte 2016 vorrei pesare una decina di chili in meno.”

Ma non soddisfatto le ho chiesto i veri motivi per cui ha iniziato, dopo ben 38 anni di inattività, a fare sport:

“All’inizio logicamente era il perder peso. Poi però ho cambiato idea: prima lo sport era un mezzo per dimagrire, ora invece vorrei dimagrire per fare sport.”

Ma lo sport non è tutto. Io l’ho testato sulla mia pelle. I risultati si vedono se oltre a fare del sano sport si segue anche un’alimentazione altrettanto sana. A questa constatazione lei risponde:

“Nota dolente per me: prima di iniziare la palestra ho provato ogni fesseria presente sul mercato per dimagrire, passando dalla Dukan (n.d.a. una dieta proteica ideata da un omonimo Dottore francese) alla Tisanoreica, a digiuni alternati ad abbuffate. Da poco, in realtà, ho scoperto che soffro di Binge Eating, ho fatto una terapia ed ho scoperto cosa mi scatenava le abbuffate e sembra di averlo superato. Ora sto meglio anche se sono un anno in stallo con la perdita di peso, ma dalla prossima settimana andrò da nuova nutrizionista e vedremo di sistemare il corpo, ora che ho sistemato la testa, e se mi tolgo questo zainetto dalle spalle sono sicura che migliorerò tanto. L’obiettivo rimane sempre di dimagrire…massa grassa però, non i  muscoli!”

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Beh…che dire? Una donna stupenda! Una donna che deve essere presa d’esempio da molte altre ma anche da tanti uomini.

Insomma, perché piangersi addosso per il fatto che si è grassi o che si sta vivendo momenti bui della vita senza far nulla per riprendere in pugno le redini della propria vita?

“L’importante è non arrendersi alle difficoltà. Se ci si arrende è finita. Io non mi rassegno a cercare di dimagrire. No..Non mollo!”

Meditate gente…

MEDITATE…..MEDITATE…

MEDITATE!!!

P.s. MARA ti voglio bene…tu sei il mio mito!

Leoluca “Sam Fargo” in escursione per voi sui “Sette Fratelli”

Sono appena le 5:30 del mattino, arrivo al parco e sento subito la carica di ossigeno presente nell’aria che pizzica le narici. La luna e le stelle illuminano ancora la foresta dei Sette Fratelli.

Dalla Caserma della Forestale “UMBERTO NOCI” ha inizio la mia esperienza solitaria verso la prima tappa del percorso :il  GIARDINO BOTANICO.

20151007081451Di li a poco, la notte lascia spazio al giorno, il sole si alza in cielo e i primi tiepidi raggi accarezzano il mio viso facendomi godere di un paesaggio che oserei dire “magico”: un sole rosso fuoco si erge in lontananza.

Sento i primi profumi nell’aria, i cinguettii degli uccelli e l’unica cosa che mi accompagna è il rumore dei miei scarponi da trekking che incominciano a macinare km.

Lascio a destra l’omonimo Rio Maidopis e discendo la valle, supero Sa Grutta de sa Pippia e finalmente arrivo al Giardino Botanico dove ho la possibilità di visitare l’Oasi del cervo sardo.

20151007081449Visto l’anticipo rispetto al programma, mi permetto una 1° deviazione e mi incammino verso Perda a Sub’e Pari e Br.cu Tuppe Ludu dove mi decido di fare la prima sosta della giornata.

Dal Giardino Botanico, superata la vecchia caserma forestale, imbocco il percorso tracciato di rosso n° 1 che mi porterà alla seconda tappa del percorso: ACQUEDDAS.

Da qui il percorso presenta delle ripide salite che portano a Punta Sa Ceraxa la terza tappa (alt. 1016 m) dove è presente l’Oasi del muflone che difficilmente si può visitare.

Non ancora soddisfatto prendo una deviazione verso Baccu Malu dove, dal rifugio, si gode di una vista mozzafiato, foschia permettendo, di Castiadas.20151007081453

Da Punta sa Ceraxa, il percosso si fa impegnativo attraversa le punte dei Sette Fratelli fino ad arrivare a Su Cunventu da qui il trekking si fa meno impegnativo, una sorta di defaticamento, per terminare in prossimità della Caserma del Corpo Forestale “U.Noci” e visitare il Museo del Cervo Sardo (dove tutto ha avuto inizio).

Il percorso è impegnativo ma possibile con un po’ di buona volontà.

Il magnifico panorama e la soddisfazione che si ha una volta arrivati in cima, vi ripagheranno degli sforzi fatti.

Vi voglio lasciare con una massima di Hubert Reeves che recita:

“L’uomo è la specie più folle: venera un Dio invisibile e distrugge una Natura visibile. Senza rendersi conto che la Natura che sta distruggendo è quel Dio che sta venerando.”

Leoluca

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Daniele a.k.a. “Phill l’esploratore”

“…ho un quaderno colmo di parole ed inchiostro, felci marcano le pagine e la terra colora quel candido papiro. Rifletto in esse ed ora muovo le dita per sfogliar i miei passi, per comprendermi, per vivermi.”

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Sono Daniele e la mia più grande passione è l’esperienza intesa come movimento attraverso luoghi e incontri.

Nel mio zaino non mancan mai la macchina fotografica, il taccuino
la penna e un bel paio di scarpe da trekking robuste.

Non importa quanto sia lontano o vicino il viaggio l’importante è che abbia da raccontare e possa lasciar sulla mia pelle i segni indelebili
del cammino.

Non smetto mai di cercar luoghi dimenticati da catturare o in qualche modo da raccontare in questa splendida Isola che è la Sardegna, questo non impedisce di volar lontano e camminare
nella natura selvaggia.

spero, di condividere con tutti voi qualche “piccola” emozione
come certi luoghi hanno fatto con me.

Daniele

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Leoluca, il nostro “Sam Fargo”

Ciao ragazzi!

Sono Leoluca ed ho 23 anni.

unnamedSin da giovane ho coltivato la passione per la natura, il mare e la montagna, che ben si coniugano con quella, non meno importante, per lo sport.

Questa mia forte passione mi ha spinto a dedicarmi sempre più alla scoperta e al rispetto della natura in tutte le sue forme, spingendomi a praticare sport come trekking, kayak/canoa, discesa in doppia corda, arrampicata, MTB. In tutto questo, sono membro del CAI presso la sezione di Cagliari.

IMG-20150927-WA0025 (1)La conformazione del territorio sardo mi ha permesso di visitare
luoghi di inestimabile valore naturalistico, per citarne alcuni il golfo di Orosei, Cala Luna , Santa Teresa di Gallura,  Cala Goloritzè, Canyon Gola di Gorroppu.

Orgoglioso della mia terra e delle sue potenzialità, non smetterò mai di aver voglia di crescere ancora e di poter condividere queste meraviglie con tutti voi.

Siete pronti per vivere esperienze all’insegna dell’AVVENTURA?

Vi aspetto tutti!

Leoluca